Nella presentazione alla Camera del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il Presidente del Consiglio ha detto molte cose; ma dalla complessità dei progetti presentati emergono alcuni tratti che dovrebbero suonare una campanella d’allarme:
<< L’obiettivo principale è promuovere e sostenere la trasformazione digitale e l’innovazione del sistema produttivo del Paese. Abbiamo scelto di investire nella crescita dimensionale delle nostre imprese e in filiere ad alta tecnologia.
(..)
È facile quando si parla di digitale, parlare di fibra, di cloud, di 5G, di identità digitale, di telemedicina e delle molte altre tecnologie sulle quali proponiamo di investire.
In realtà dobbiamo ricordare per cosa la trasformazione digitale è essenziale per il nostro Paese. (..) Vogliamo che i nostri imprenditori, piccoli e grandi, possano lanciare e far crescere le loro attività rapidamente e efficientemente. (..)
Vogliamo che i lavoratori e le lavoratrici continuino ad acquisire le competenze per le professioni di oggi e di domani. >>
Gli omissis non sono per strumentalizzare il messaggio, ma per illuminare i passaggi che noi riteniamo critici per l’imprenditoria italiana.
La stragrande maggioranza delle imprese italiane non dispone di uno strumento di pianificazione, non è capace di fare strategie ed analisi di scenario, non ragiona in termini di gestione del rischio, non si pone il problema di quali competenze avrà bisogno.
Possono atterrare tutti i miliardi che vogliamo, ma se non siamo capaci di gestire una “crescita dimensionale, rapida ed efficiente” avremo segnato il destino delle nostre imprese.