E’ questa la frase utilizzata dal premier, Prof. Mario Draghi, durante la replica rivolta ai membri del Senato nel corso dell’audizione di ieri, finalizzata ad ottenere la fiducia per l’insediamento del nuovo governo. Durante il suo intervento, il nuovo Presidente del Consiglio per tre volte è ricorso all’utilizzo del termine “ Capitale Umano “, ma è stato solamente nel corso del passaggio sopra citato che l’espressione ha potuto dispiegare tutte le sue potenzialità, perché accostato ad imprese ed economia.
Non un elemento accessorio, banale o frutto di un linguaggio nuovo, ma teso ad esaltare il riconoscimento della persona umana nel suo genere di donna e uomo tale da essere posto alla base dei processi per dare garanzia di benessere e futuro a tutti, soprattutto alle generazioni che seguiranno. E’ compito nostro declinare il Capitale Umano in ogni dimensione della nostra vita: sociale, ambientale, politico, economico.
Un valore misurabile, non astratto ma distintivo per chi sa ben evidenziarlo. Non un imposizione, bensì una scelta obbligata. Nell’economia antropologica che noi sosteniamo, si comprende ancora meglio perché il valore umano è considerato la principale risorsa di cui tutti dispongono, del perché sia imprescindibile e di quali vantaggi pratici esso è portatore.
L’economia necessita della politica per essere efficace ed è a quest’ultima che viene demandato il compito di tracciare le linee guida. Il riconoscimento del Capitale Umano come valore portante condiviso da economia e politica, come loro terreno comune, non può che essere un segno di forte speranza.
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Giuseppe Fischetti ©